Scrivono di "amarti" di desiderarti, ma ciò che pensano e desiderano di più è il loro egoismo personale e il loro bene, ecco, a molta gente non frega niente pensare o dire cose che colpirebbero l'anima altrui, la maggior parte delle persone vive perchè deve vivere non perchè sente la vita scorrergli nelle vene. Lui era uno di quelli, viveva perchè non aveva alternativa, forse sarebbe stato codardo persino per provare a togliersi la vita, le finestre gli si presentavano davanti e lui era uno di quelli che chiudeva gli occhi facendo finta di non vedere la triste realtà. Se gli avessi poggiato un coltello sul cuscino mentre dormiva non sarebbe mai riuscito ad uccidersi perchè gli mancava l'essenza della vita, gli mancava il valore e l'ingranaggio valoriale che l'avrebbero portato alla rinuncia piuttosto che al perdono, alla morte piuttosto che alla pace, alla rabbia piuttosto che alla felicità.Non provavo odio dentro me stessa, sentivo solo un grande vuoto colmabile con queste poche righe, con la scrittura di chi sognava ancora un mondo utopico fatto di caramelle, di sole, di spiagge deserte e piene di nuovi incontri, di onde che venivano a scemare col calar della sera.L'ipocrisia aleggiava nell'aria mentre la rabbia faceva posto alla rassegnazione di chi non aveva ancora capito che le speranze erano morte, che l'allegria aveva fatto spazio al più temibile sentimento : la vendetta, la rassegnazione, la delusione. Mi sentivo come in una bolla di sapone esplosa per aria, le gocce scendevano veloci in picchiata sull'asfalto mentre non riuscivo a pensare a cosa mi stava capitando, dove ero finita, chi mi avrebbe calpestata e chi mi avrebbe raccolta e amata di nuovo.Avevo una delusione così grande dentro che non riuscivo a non pensare di arrabbiarmi anche solo con gli sguardi, e la mia indifferenza tagliava l'aria a fette come fossero pezzetti di torta al cioccolato pieni di veleno al suo interno.La gente prometteva di cambiare e alla fine ciò che cambiava era il suo modo di vestire o la sua fidanzata o addirittura passo più arduo, la sua macchina. Tutti si sentivano migliori in un mondo di merda che di migliore non aveva proprio niente. Era una vita del cazzo quella, buttata sul ciglio della strada ad aspettare una speranza che non sarebbe mai arrivata, ad aspettare che il tempo cambiasse, che lui cambiasse, che l'amore tornasse, che il cielo s'incupisse e tornasse a piovere, era tutto un aspettare a vuoto qualcosa che non accadeva.La presunzione padroneggiava come il passare dei giorni avanzava, la gente soffriva, tutti si dichiaravano innamorati, tutti avrebbero aspettato all'angolo della strada, in quel vicoletto buio per tutta la vita, tutti avevano il cuore rotto che faceva male, tutti si sentivano riflessivi e il pluralismo di un cuore rotto e di un amore perduto faceva si che la vita andasse avanti in modo diverso, ma peggiore.Il telefono rosso, la mente piena di sangue di un cervello andato a male col caldo di luglio, il cuore caduto nello stomaco, le unghia spezzate dalla rabbia, i denti stretti e graffiati, la lingua stanca di proferire parola, le spalle accovacciate su se stesse piene di pesi insormontabili. E Alessia che ancora continuava a scrivere sognando qualcosa che non esisteva, perchè sapeva che le parole incantavano ma i fatti disincantavano da ogni sogno, i fatti lasciavano spazio alle risate senza fine o all'indifferenza immutabile, alle speranze rotte sul fondo di un bicchiere mai caduto dal terzo piano. La strada si apriva davanti sempre a proporle quel famoso viaggio ma non c'era niente da fare , non c'era strada che si poteva intraprendere senza coraggio, la paura frenava le gambe, le parole non dette restavano sui polsi come manette, come lacci che più se ne dicevano e più si stringevano quasi a bloccare il respiro. E quante cose si vedevano e si intravedevano, e quante inutili parole, e quante inutili persone, era stato tutto sbagliato, credere che le persone potessero cambiare, credere che lui come tanti altri potessero essere diversi, era stato tutto sbagliato. Le persone non cambiano, le persone parlano, la gente mormora, il mondo esplode di messaggi e di parole ed io ero rimasta qui in silenzio ad osservare con quanta magnificenza ero stata presa per il culo.
Spiegami come il lume della notte,come il delirio della fantasia. Spiegami come la donna e come il mimo, come pagliaccio che non ha nessuno. Spiegami perché ho rotta la sottana: uno strappo che è largo come il cuore.
giovedì 19 luglio 2012
Non esistono parole.
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