venerdì 9 marzo 2012

Rumori di vita ♥

Stamane sono in vena di raccontarvi una cosa stupida e banale come una canzone.
Mi piace ascoltare Alex Britti alcune volte, e devo dire che pare che in alcuni momenti della sua vita lui abbia vissuto in simbiosi con la mia.
"Agosto è ancora nei miei sensi [...] Chissà dove sarai adesso, dov'è tutto quel sesso, quel caldo e quel sudore, chissà se ancora se pensi al mare, al caldo da morire che non si sente più, chissà se agosto è ancora nostro, se ora splende il sole e poi magari piove, chissà se mai la frustrazione diventa un'emozione così non piove più [...] Piove su ogni mia parola, provo un po' a dimenticare, infatti guardo il mare e non ci penso più."
Questa canzone mi porta alla mente tanti ricordi, tante spiagge che non ho più visitato, tanti posti magici che negli anni seguenti non mi hanno saputo regalare nuove emozioni.
E adesso, è mattino, splende un sole opaco sul mio bellissimo mare, sono rimasta sola a casa, il rumore della lavatrice mi tiene compagnia, il senso di responsabilità mi fa andare avanti.
Tante volte ho pensato a come sarebbe stata la mia vita se quel giorno piuttosto che un altro avessi alzato il culo dalla scrivania e fossi andata via, partita, boom, di botto, in maniera spontanea e assurda.
Chissà dove sarei IO ora!!! E invece sono ancora qui a scrivervi di quanto mi mancano i tempi passati, di quanto la nostalgia tante volte si fa sentire e sembra sia passata una vita dalla mia vita precedente. Eppure il tempo scorre, le lancette non si fermano mai e quando lo fanno è perchè le pile sono scariche ma il tempo con o senza orologi va avanti e prosegue imperterrito.
Mi piace pensare che dal cielo qualcuno si affacci ogni tanto su di una nuvola e si faccia tante risate di cuore guardando come ci struggiamo qui sulla terra, come ci facciamo del male gratuitamente, come siamo ridicoli delle volte e come siamo maturi e seri delle altre. Mi piace pensare che c'è un posto che noi ancora non abbiamo vissuto e che un giorno scopriremo che il Paradiso è un parco giochi immenso dove possiamo vivere felici e spiare la gente sulla terra mandando loro di tanto in tanto qualche segnale per fargli capire che stiamo bene e che siamo vivi in maniera diversa.
E' strana questa vita, mi fa sentire delusa, depressa, a tratti emotiva ad altri molto scarica, ma se c'è una cosa che ho imparato a piano a piano nel tempo è che questa è la mia vita e non posso averne un'altra, devo accettarla così com'è, con le sue follie, con le sue mancanze, con i suoi difetti e forse non c'era niente di più bello che questa mia dannata vita.
E mentre la lavatrice ancora gira e centrifuga all'impazzata ascolto rumori lontani, bambini che fanno educazione fisica nel cortile della scuola sotto casa mia, i muratori che rompono dalla vicina, il rumore delle ventole del computer che oramai andrebbe solo buttato ma che per fortuna sempre fedele non mi abbandona mai. E poi sento il rumore del mio respiro, l'odore del mio respiro. Vi capita mai di sentire il vostro odore? Quello vero, quello che emette la vostra pelle a contatto con niente? A me si, tante volte, mi capita di sentire l'odore della mia pelle dopo che va via il profumo del bagnoschiuma, dopo che il profumo è stato assorbito, e mi piace, mi piace l'odore della mia pelle e del mio respiro, mi sa di affannoso, stanco forse come sempre troppo demoralizzato per vedere il lato positivo che c'è in ogni cosa, anche in esso.
Quando sono sola in casa sento i rumori più strani, delle volte mi fermo e trattengo il respiro per sentire la casa, mi piace respirare casa mia, si bè, non è proprio la mia, ma è il mio nido, è dove mi sono cresciuta, in ogni angolo c'è un ricordo. Pensate che sulla porta della mia stanza ci sono le "tacchette" delle mie fasi di crescita e di altezza.. La prima è la più assurda, la fece la mia mamma quando compii tre anni. E adesso quando mi appoggio a quel muro non solo vedo che manca la tacca di adesso ma mi rendo conto che quella bambina tenera e cicciona non c'è più, forse è rimasto solo il cicciona dei due aggettivi prima citati, e forse quella dolcezza non la ritroverò mai più.
Non ho perso le speranze, ho solo visto che il mondo va diversamente e che non sempre a tutti nella vita le cose vanno per il verso giusto, c'è chi deve affrontare 1000 battaglie prima di finire la guerra e c'è chi invece ne combatte solo 4 o 5 ed ha terminato. Bè, io mi sa che sono in quella fascia protetta dove le battaglie sono 1001. Per fortuna non sono mai sola, Dio è con me, anche quando me stessa mi rema contro e mi ferisce graffiandomi le spalle e la schiena con gli artigli.

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