mercoledì 21 marzo 2012

Un bacio negato sotto il sole.

Denied a kiss under the sun, in front of my sea, was left there to destroy all hope of love. I had searched so long for something that did not exist. But what was it love? It was better not to have received that kiss? I would change my life? There remain many doubts in a sea of cuttings.

Era mattino, il sole da poco si era levato in cielo, l'introspezione della notte si faceva ancora sentire, lasciava la scia come a segnare il suo territorio e a non volerlo abbandonare neanche per 12 ore. Per tutta la sera prima un senso d'angoscia e d'inquietudine mi aveva assalito quasi come volesse uccidermi da un momento all'altro. Ed io ero rimasta seduta ferma, impassibile, davanti a cotanta disperazione. Mi erano venute alla mente delle cose che era meglio non ricordare. Persone che non c'erano più da tanto tempo, sorrisi persi, strade oramai inesistenti, sogni infranti e morti sull'asfalto. Diciamo che il mio stato d'animo non aiutava certo la mia ansia nel petto che pulsava all'impazzata. Avevo aspettato per tutta la sera un colpo di scena che non era arrivato e mi sentivo una bambina guardandomi dentro e vedendo come quella famosa parola chiamata speranza vivesse dentro di me, annidata e radicata da così tanto che neanche io sapevo di averla ancora. Già, ero speranzosa, avevo brama di amare, amare a modo mio qualcuno che non sarebbe mai arrivato, qualcuno che forse neanche esiste. Ma dovevo concedere a me stessa il diritto alla speranza nel caso in cui questa persona esistesse già. Era tutto così' strano, l'arrivo della primavera aveva portato un subbuglio interiore non indifferente. La gente per strada fiera di se nelle loro imperfetta vita, i ragazzini per la strada con le biciclette che imparano a fumare sotto i miei balconi le loro prime sigarette. La signorina del palazzo accanto che arrivata a 15 anni viene dietro casa mia per dare il primo bacio al ragazzo amato. Neanche lei sa che quel ragazzino le spezzerà il cuore. Il sole che irradia il mare e si rispecchia negli occhi di un gabbiano sognante. Ed io? Io ero ancora qui dannatamente a scrivere della mia solitudine ferma. Io cosa stavo aspettando? Che ebrezza volevo provare? Non lo so, ma sono sicura che stavo aspettando la stranezza fatta a persona che mi cambiasse la vita. Credevo ancora alla possibilità che qualcuno oltre a me stessa potesse veramente cambiare la mia esistenze e stravolgerla in ogni modo possibile. Non avevo bisogno di essere salvata, avevo bisogno di affogare insieme a qualcuno nel baratro del tormento interiore per poi trovarsi in fondo a ridere in due. La gente continuava a fraintendere, continuava a pensare che io fossi solo una ragazzina troppo viziata che aveva bisogno di un uomo. Ma non era così, non era l'esigenza di un uomo, l'esigenza era di una persona fedele a quello che io rispecchiavo nella sua anima quando i nostri corpi s'incontravano. E non era cosa da poco. Per me sarebbe stato tutto. Avevo bisogno di questo non di un uomo. A trovare un uomo siamo brave tutte. A fare la differenza io ero esperta, esperta nel restar sola.
Volevo un bacio sotto il sole, sulla spiaggia. E mentre realizzo questo mio desiderio, un senso di amarezza mi sale in gola e mi pare d'avere il mare negli occhi. 

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