venerdì 14 settembre 2012

Amare senza misura, la misura dell'amore di Dio.

E riflettevo su quanto veniva detto in Chiesa, su ciò che la gente pensasse, su ciò che provasse e su ciò che in realtà provavo io quando ascoltavo quella parola.Stamattina non avevo neanche fatto le lodi per poter riflettere meglio sulla mia condizione esistenziale senza che ne restassi impregnata di amore o di odio, di debolezza o di fortezza, era tutto semplice, come al solito. Io amavo renderlo complicato.Zaccaria non aveva creduto alle meraviglie che in tarda età il Signore gli stava mandando nella sua casa a lui e ad Elisabetta sua moglie, ed è per questo che l'angelo annunziatore chiuse la sua bocca, la sua lingua smise di emettere suoni e parole e la sua punizione fu il SILENZIO.Io negli anni avevo imparato a fare molto rumore, mi piaceva sentire caos intorno a me, avevo sempre prediletto il frastuono, le chiacchiere, le troppe parole piuttosto che il silenzio. Ma ad oggi avevo imparato qualcosa di nuovo, qualcosa di esilarante, stare in silenzio e meditare, portare pazienza era la cosa più bella che Dio mi potesse regalare."Sarai libero se accetterai d'essere servo. Libero dal peccato, servo della giustizia. La prima libertà è quella d'essere libero dal peccato grave" così continuava Sant'Agostino, e ve ne erano a milioni che quel giorno mi portavano a riflettere su quanto veramente la mia vita fosse ricca e allo stesso tempo ero io stessa che me la svuotavo.Vedevo le missioni, vedevo ragazzi della mia età lasciare il Brasile o che sò altri posti del mondo e trasferirsi laddove volesse Dio ad annunziare la sua parola nel mondo, quindi dicevo tra me e me : "Il miracolo allora c'è", sapevo che quella parola non mi fregava, nonostante il giudizio costante e comune aleggiasse sempre sugli stessi volti e sulle stesse bocche, ma sapevo che Dio operava consapevole e con amore a differenza nostra ed io non potevo fare a meno che farmi trascinare dai pensieri, e dalle analisi che spingevano un uomo a prendere una croce di legno pesante in mano, caricarsela sulle spalle e andare.La fede era personale, la fede non andava cercata negli angoli più bui delle strade, bisognava fare un giro dentro se stessi, cercare a costo di farsi le mani a sangue, le ginocchia rotte a furia di correre e il sudore per tutto il corpo, ma era un continuo RICERCARE."Io sono la vite e voi i tralci" e come potevamo essere ricompensati meglio di così? Avevamo un pastore buono che ci guidava lungo tutto il cammino della nostra esistenza, avevamo un pastore buono che pur rinnegandolo e mettendolo in croce ogni giorno non si stancava di spalancare le braccia e afferrarci per dichiararci il suo amore per noi.Forse il mio discorso era il discorso di una qualunquista che voleva a tutti i costi convincersi che si sarebbe salvata solo perchè ha veduto. Ma non era così."ho creduto anche quando ho detto, sono troppo disgraziato" era questo l'arcano segreto inaccessibile e incomprensibile che si stava svelando alle genti, andate ed annunziate ai miei fratelli che là mi vedranno. Potevamo diventare mai uomini e donne migliori? Avremmo avuto sempre i nostri peccati ma allo stesso tempo un arma per combattere contro i nostri stessi vizi capitali.Lo so che tutto andava controcorrente alla vita di ognuno di noi, io credevo che la vita fosse soggettiva, che io fossi la fautrice della mia stessa vita ma mi rendevo conto che non era così.C'era chi, pur di non ammettere che fosse Dio, sosteneva che la nostra vita era dettata da fortuna, da destino, da occasioni, ed io iniziavo a pensare che non avevo sprecato occasioni, che non avevo perso tempo ma che il Signore aveva permesso che accadessero alcune cose piuttosto che altre.La mia mente non capiva, il mio cuore si ribellava, ma in fondo sapevo che quella speranza sempre accesa in fondo al cuore mi teneva in vita e non era tutta opera mia."Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano" ma quale parola più grande di questa poteva esistere, e chi non credeva doveva almeno riconoscere, che, se anche fosse stata scritta da un essere umano e non da Gesù fatto uomo, bè qualcuno aveva avuto un ingegno mostruoso per arrivare a predicare codesta parola.La radicalità non si vedeva dall'affluenza delle masse in Chiesa bensì dal cuore predisposto di ognuno di noi.Ma la mia riflessione era troppo profonda per esporla tutta in un solo post.Avrei continuato più in là.


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