Il vero problema è la presenza non l'assenza. Di assenze ne abbiamo anche troppe nella nostra vita. Non conosciamo il momento in cui perderemo le persone che amiamo, non conosciamo il momento in cui la nostra vita muta totalmente, non ci è dato sapere cosa ci accadrà tra qualche ora, tra un giorno, un mese o addirittura un anno. Ma il bello della vita è proprio questo, godere di ogni giorno come se fosse l'ultimo.Se non ci riconosciamo nello specchio è perchè qualcosa in noi sta cambiando e bisogna solo avere la pazienza di attendere un giorno migliore per riprendere la nostra immagine tra le mani. La vita ci insegna che al dolore non c'è mai fine, che le gioie sono rare, che la felicità esiste a sprazzi di luce gettati per strada così e che il nostro occhio deve essere vigile e in grado di saper cogliere quanto ci capita. Ma del resto non è sempre facile come quando lo si scrive.La presenza impone l'esserci, con il cuore, con la mente, con le parole e sopratutto con i gesti quotidiani e se manchiamo in quelli allora non abbiamo colto il vero significato dell'esistenza.Esserci per noi stessi è il primo grande passo verso l'amore, esserci per gli altri è il primo grande passo per non cadere in un egoismo personale continuo e perpetuo nel tempo che potrebbe peggiorare ora dopo ora.Non è facile credere alla beatificazione di coloro che dedicano la propria vita al bene come non è facile credere alla dannazione di coloro che quotidianamente si battono per un ideale, qualsiasi esso sia. Ma ci hanno anche insegnato che avere idoli è sintomo di schiavitù è che il non averne comporta la prima nostra legge fondamentale di natura : la libertà, la PACE.Io per tanto tempo ho cercato la felicità nelle cose che mi piacevano, inseguendo sogni che forse tarderanno ancora molto ad arrivare, ma poco importa, bisogna imparare ad esserci e a capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato nella vita.Le cose effimere ci portano spesso su sentieri che ci appaiono stupendi ma che dopo poco si rivelano strade scadenti e piene di pietre, di sassi, di ostacoli, di burroni.Io ho imparato a scrivere per sentirmi libera e non pensare a tutto ciò che negli anni mi ha formata ma allo stesso tempo mi ha fatto del male. La delusione spesso mi ha permesso di vedere le cose per come realmente erano, attraverso la delusione sono riuscita a capire che nessuno è perfetto, che spesso incontriamo persone che non sono quelle giuste per noi, per i nostri tratti caratteriali, per i nostri sentimenti, per il nostro cuore.Ho imparato a stare nel silenzio, ho imparato a non gridare la mia rabbia e a lasciare che tutto venga spazzato via da una folata di vento, così, in un giorno qualunque, magari proprio oggi; uno degli ultimi giorni di estate.Mi piace pensare che se alzo gli occhi al cielo trovo mille sorrisi persi sulla terra, e mi piace immaginare che nella vita lottando tutti ottengono ciò che vogliono. Questo fa di me una persona che sogna ad occhi aperti, e forse ne prenderò di pali nella vita, ma che importa?! L'essenziale ed esserci, ed io per me stessa come per molte altre persone ho scelto di restare, e di metterci tutta me stessa. Non importa se la giornata no ti fa arrivare alla sera con l'ansia alla gola, con il respiro tagliato a metà, la cosa giusta è sapere che passerà, non scoraggiarsi e vedere la vita come la si è sempre vista, con gli occhi sognanti. Ed io quel sogno ci voglio ancora credere. Correndo il rischio di restarci sola.
Spiegami come il lume della notte,come il delirio della fantasia. Spiegami come la donna e come il mimo, come pagliaccio che non ha nessuno. Spiegami perché ho rotta la sottana: uno strappo che è largo come il cuore.
venerdì 14 settembre 2012
La vita per l'uomo è una realtà più difficile della morte.
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