martedì 18 marzo 2014

La distensione di un palloncino.

Mentre per i cuori umani funziona che più ami, più provi sentimenti positivi e più il tuo cuore si dilata in una maniera smisurata, per i palloncini è tutta una questione di aria e fiato. 
Se soffio dentro ad un palloncino riesco a renderlo ben visibile, più soffio e più, restando senza fiato lo rendo bello. 
È come le bolle di sapone, ci devi mettere tutto te stesso, ti devi impegnare a più non posso. 
Ho capito tracciando percorsi immaginari e anche spesso sentieri veritieri che le persone non hanno voglia di impegnarsi nelle cose. 
Una volta, quando mio padre e mia madre avevano la mia età, era tutto più semplice. 
Generalmente si finivano gli studi e si cominciava a lavorare, perché il lavoro era ancora un diritto e un dovere che nessuno riusciva a negarti. 
Oggi invece ho notato, col passare del tempo, che tutto diventa più difficile e allo stesso tempo più facile. 
Facile nascondersi dietro ad un dito, facile dire "non ce la posso fare" o ancora peggio "non ce la faccio" prima ancora di aver provato. 
Ecco perché la gente ha smesso di soffiare nei palloncini, perché siamo senza aria, abbiamo polmoni inconsistenti. 
Vogliamo tutto e subito ma allo stesso tempo non vogliamo niente. 
Crediamo che tutto sia dovuto ma non facciamo niente per ottenerlo. 
Non è mai facile stare a sentire la voce della propria coscienza; ecco perché sono tornata a scrivere. 
Devo dare le parole a quello che ho deciso di essere. 
Fatti mai sospesi e anni mai arresi. 
Non ci si separa da ciò che si è solo perché le cose non vanno come vorremmo. 
La distensione del nostro cuore muta anche quando tutto intorno ci sembra non avere più un senso. 
L'amore come l'odio e ancor peggio l'indifferenza variano secondo dopo secondo e spesso non riusciamo a cogliere ogni sfumatura. 
Si corre dietro si sogni come alle illusioni, si rincorre il vento dietro alle maschere che ci costruiamo ogni giorno. 
Non ci mettiamo aria e passione e ci lamentiamo che non arrivi il cambiamento. 
Ma come si può distesi al sole di una nuova primavera ignorare il mondo che sta dentro di noi. 
Come si può mettere a tacere sempre tutto solo perché abbiamo paura. 
Paura di lottare, paura di amare, paura di sentirci vuoti e allo stesso tempo pieni. 
Paura di fare a botte con ciò che desideriamo, incessante desiderio di provarci e provarci ancora; perché l'Amore ci frega ma non ci abbandona mai. 
Correvano gli anni sotto quel sole sempre vivo e correvano le nostre vite stanche di attese. 
Era il sogno della grande rivoluzione, quella che un giorno ti alzi e trovi tutto come vorresti, tutto fatto di sogni diventati realtà. 
Niente affanni, niente menzogne, niente ipocrisie. Solo una vita come la si è sempre sognata attraverso un paio di film. 
Il boom della vita fatta di colori ed emozioni. 
I sorrisi che pervadono l'anima e la serenità che si aspettava da sempre e per sempre. 
Non c'erano illusioni nel distendere il braccio come il cuore; come il palloncino che si perde perché abbiamo deciso che essere liberi insieme sia la più grande conquista. 
Non mi vergognavo di quella estensione di sensibilità che spesso mi aveva portata alla deriva senza una rotta sicura. 
Era il coraggio di credere ogni mattino che potevo dare qualcosa in più, che potevo essere chi volevo e che non servivano grandi riconoscimenti per sorridermi allo specchio. 
Era la primavera che batteva forte alla porta o davvero questa rivoluzione era già in atto? 
Non lo so, e credo di non volerlo mai sapere; la vita mi guasta e mi sistema troppe volte al giorno per chiedermi anche cosa volesse. 
Mi piaceva solo, scrivere di lei e anche di me. 

*Al mio Amore, alla mia Famiglia e alle mie Amiche. Che inevitabilmente incidono su chi io sia, rendendomi una persona migliore ogni giorno che passa

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