venerdì 26 agosto 2016

Magari domani.

Ancora una volta mi ritrovo davanti a più scelte e come sempre non so cosa scegliere. Non sono mai pronta a intraprendere una strada per lasciarne alle spalle un'altra. Sembra sempre che tutto debba essere così difficile e l'ansia mi prende su per la gola lasciandomi così quasi senza aria. Non sono brava a scegliere, la mia testa adesso direbbe di fermarmi e concentrarmi su ciò che è essenziale. Alla fine non sarebbe una catastrofe fermarsi e con calma razionalizzare quello che è giusto fare e quello che invece devo lasciare correre. Spesso mi sento incompresa persino da me stesse figuriamoci cosa posso aspettarmi dal resto del mondo. Sono quei momenti che in realtà dovrebbero durare qualche minuto e invece a me prendono, mi sbattono in faccia, mi mettono ansia, mi agitano e mi ritrovo così sospesa ad aspettare sempre una decisione. Io non so prendere decisioni. Non sono stata mai brava perché nonostante la mia sicurezza in alcune cose per altre non sono mai stata così in gamba. Forse non lo sono in generale. Ci sono momenti che mi sento forte e invincibile e altri invece in cui preferirei sotterrarmi totalmente e lasciare fuori al massimo il naso per respirare. Giusto così per non morire. Stasera mi sento come quelli della Divina Commedia che stanno Sospesi. Piena di dubbi, piena di incertezze, così indecisa e così affaticata. 
Ma alla fine giro a zonzo nella nebbia, brancolo nel buio sperando che qualcuno accenda la lampadina. Che cosa c'è di male nel desiderare che alle volte qualcuno decida per te? Alla fine è come affidarsi al destino, lui sceglie e noi una mattina ci alziamo ed è tutto cambiato. 
Forse dovrei smetterla di convincermi che qualcuno possa sostituirsi a me. Alle volte mi viene così facile sperare che essere circondata da persone che ti amano possa renderti facile la vita e possano "proteggerti" anche da te stessa. Ma là nel profondo c'è sempre qualcosa che preme per uscire ed è una furia ceca che inutilmente provo a spegnere. Mi sento la testa pesante e lo stomaco mi fa male, vorrei che certe cose non dipendessero da me e dal mio eterno fallimento; vorrei essere già laureata, vorrei non dovermi sentire sempre nel mezzo delle cose, vorrei levarmi di dosso il peso di aver sbagliato tutto nella vita. Certe cose non si possono esprimere a parole e neanche quelle brave come me riuscirebbero a scrivere di come ci si vede attraverso lo specchio. Io ancora oggi non so chi sono e cosa voglio fare da grande allora mi sento in colpa e inizio a cercare lavoro, a mandare curriculum, a sperare in una buona notizia, sottolineo libri, provo a studiare e pare che mi riesca anche bene delle volte, salto da una parte all'altra, mi fermo, piango un po'. È tutto confusionario lo so, lo so bene. Alla fine dei conti riesco a scrivere bene solo perché racconto di quello che ho dentro. Un caos. Quando mi rileggo spaventa anche me. Poi però ci penso e tiro un sospiro di sollievo perché magari domani andrà meglio. Magari cambierà qualcosa. Chissà. Ci sarà un po' meno caos e qualche strada riuscirò a percorrerla anche io fino in fondo. 

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