martedì 30 agosto 2011

Auguri a tutte le donne-Articolo pubblicato sabato 4 marzo 2011


8 Marzo, Festa della Donna.
Ogni anno milioni di donne festeggiano questo giorno in maniera spontanea e naturale, a volte in maniera quasi dovuta, altre semplicemente perchè è un usanza.
Ad oggi invece la cosa che mi preme sottolineare è il vero valore della donna, non da femminista ma da essere umano.
Ci troviamo davanti a situazioni particolarmente disagiate, spiacevoli, crudeli, e questo giorno dovrebbe diventare un monito per tutte le donne che vivono situazioni critiche.
La dignità della donna non deve essere calpestata da nessuno, non si compra una donna con i soldi, con la prostituzione, con il sesso, con la violenza; una donna deve essere sempre DONNA anche nelle situazioni peggiori.
Basti pensare al nostro Caro Premier, Silvio Berlusconi, che dignità ha dato a tutte queste ragazze che sono finite sulle riviste scandalistiche e su ogni rete televisiva nazionale?
Il rispetto è alla base di ogni società, e purtroppo per alcune donne non vi è questo trattamento di uguaglianza, molti uomini pensano ancora che sia in vigore la regola pre-Socratica che gli uomini possano comandare e che possano arricchire la loro cultura e intelligenza al contrario delle donne, ritenute inferiori.
Ma questa inferiorità, sopratutto al giorno d'oggi credo derivi da una poca conoscenza del mondo, delle regole e sopratutto dei diritti umani.
Che simbolo è per gli altri ciò che sta accadendo nella nostra Italia, lo scandalo delle minorenni? Comprare una donna è un abominio per la società in cui viviamo, che si decanta all'avanguardia e ricca di aperture mentali di ogni genere.
La festa della donna quest'anno dovrebbe sponsorizzare non i commercianti di fiori, dolciumi e regali di vario tipo, bensì umanizzare questa società corrotta.
Corrotta dal denaro, dal credere di poter comprare qualsiasi cosa con i soldi, dal pensare di poter comprare e corrompere un corpo solo perchè di donna e quindi inferiore o più sensibile.
Bisogna smetterla di credere che tutto sia possibile solo attraverso mezzi illegali o blasfemi, c'è bisogno di una rivolta, di far valere i propri diritti, di sentirsi cittadini del mondo, ma prima di tutto donne.
Essere donne non significa solo avere diritti sulla maternità e pari opportunità nell'ambito lavorativo, la figura femminile è stata ormai messa in discussione perchè si è visto con quanta facilità molte ragazzine abbiano ceduto a soprusi o ricatti di potenti.
L'accusa feroce va rivolta all'uomo, al nostro Premier, e bisognerebbe imparare che i soldi non comprano la dignità, possono comprare l'involucro di una donna, la parte esterna, la sua bellezza ma assolutamente non possono entrare nella sua anima, nella sua fragilità, nella sua sensibilità.
Vi sono parti di una donna in cui nessuno mai riuscirà ad entrarvi o a capirvi perchè è lì che si celano le profondità di un abisso, le sofferenze più nascoste, la rabbia e la voglia di farsi valere; in questo mondo ormai non vi è più la possibilità di farsi valere.
La maggior parte dei Paesi ancora ben radicati alle loro culture limita la figura della donna, pensiamo alle donne che si celano dietro il burka, che devono sopportare i continui tradimenti o meglio condivisione dei mariti con altre donne. Pensiamo alle lapidazioni delle donne, al non poter vestire o parlare come preferiscono, al non avere il diritto ad un istruzione adeguata, alle continue sofferenze che devono subire, alle violenze pubbliche, alla castità forzata, alle malattie che nessuno si preoccupa di curar loro.
E poi pensiamo alle ragazzine che vanno in televisione con il viso completamente rifatto a 18 anni, e che accidentalmente si trovano nella casa di Berlusconi una sera come tante con una busta contente otto mila euro.
Non c'è bisogno di andare lontano per denunciare ciò che ogni giorno succede alla donna, basta guardare alla nostra destra o alla nostra sinistra, basta accendere la televisione o leggere un giornale; e sopratutto basta alzare la voce ed iniziare a farsi sentire.
I soprusi non sono lontani da noi come abbiamo sempre creduto, la donna non deve essere valorizzata perchè possiede qualcosa in più, bensì perchè possiede qualcosa in egual maniera dell'uomo e questa antica credenza che ha sempre portato anche in modo nascosto e bigotto, a pensare che il genere femminile sia inferiore in qualche modo a quello maschile deve cessare.
Gli uomini dovrebbero battersi quanto le donne in questa lotta alla discriminazione sociale, in questa società corrotta, in questo Paese dove non esiste più un simbolo di moralità.
Non c'è bisogno di aspettare l'8 marzo per ricevere fiori, amore e belle parole, vi è bisogno di fatti concreti che portano ad una rivoluzione sociale e ad una mobilitazione delle persone per bene, che credono ancora che i soldi non possano comprare un essere umano.
La dignità non si vende, l'orgoglio non si compra, e questo principio dovrebbero tenerlo a mente tutti.
Aveva ragione Platone quando proclamava nella sua Repubblica uno Stato basato su uomini e donne, proclamando la pari dignità e opportunità di entrambi i sessi.
Uno Stato può essere governato anche da una donna, la cosa importante è che chiunque ne sia a capo possieda l'intelletto, la conoscenza e sopratutto la virtù.
Sicuramente l'essere virtuosi al giorno d'oggi non paga, ma la cosa fondamentale da tenere sempre a mente è che solo attraverso un attenta conoscenza possiamo sviluppare la nostra coscienza verso il bene e di conseguenza possiamo agire con virtù e benevolenza nei confronti degli altri.
La donna è donna tutto l'anno, non solo nel giorno della sua "festa".
E prima di ricordarlo ad uomo, bisognerebbe che lo tenessimo a mente noi tutte.
Auguri.



Alessia Barresi.

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