martedì 30 agosto 2011

Crotone Out.


Crotone al degrado, non solo per quanto concerne l'ambiente ma anche e sopratutto per quanto riguarda la situazione economica e lavorativa di molte persone.
Ogni giorno camminando per le strade della nostra amata città assistiamo alla chiusura di diversi locali, alcuni forse storici per tutti noi, altri avviati da poco e tutto questo perchè ? La disoccupazione, termine opposto all'occupazione che spaventa e terrorizza qualsiasi essere umano.
L'uomo disoccupato sarebbe in grado di perdere la testa e di compiere azioni reprorevoli se solo lo si portasse al punto di farlo.
Nella nostra città milioni di giovani che scelgono la carriera lavorativa subito dopo il diploma si ritrovano ad affrontare una triste e cruda realtà che rispecchia purtroppo la nostra società poichè numerose sono le persone che vorrebbero impiegare il loro tempo in un lavoro costruttivo e che gli permetta di crescere e di formarsi nella vita ma, pochi sono i posti di lavoro.
La nostra società oggi offre opportunità che dividono il mondo su due schieramenti, ricchi e poveri, non esistono più le vie di mezzo, le pari opportunità.
Ragazzi che lottano e si sacrificano per anni per ottenere il risultato eccellente di una laurea e poi i media ci servono sul piatto d'argento la laurea della figlia di Berlusconi che a mio modesto parere sarà sicuramente immeritata.
Continuamente veniamo catapultati nel mondo del lavoro, del business, ma il tentativo di potersi permettere una vita agita è inesistente poichè oggi tutto ha un prezzo.
Si paga il prezzo dei sentimenti, il prezzo del cibo, il prezzo dei vestiti, il prezzo della famiglia, tutto ruota attorno ad un capitale economico che porta ad un capovolgimento della società dei valori che si trasforma in poco tempo in una società sterile e priva di contenuto; di bella presenza solo dal suo involucro esterno.
Inutile fare un discorso umanitario sulla fame nel mondo piuttosto che sul cibo che è riposto nelle nostre credenze, fondamentale invece sarebbe cercare di dare una svolta ad un sistema che ormai funziona solo in apparenza, e per poter cambiare un sistema debbono cambiare prima di tutto le persone che lo formano.
Non si può mirare al grande se non si parte dal piccolo, bisogna reagire e prendere posizione, creare nuove strutture anzichè stare con le mani in mano e offire delle possibilità ai cittadini stessi, ai giovani e ai meno giovani.
Urge il bisogno di cambiare questa città, di cercare di fare meno parole e più fatti e sopratutto di smetterla di mandare avanti persone incompetenti lasciando a casa persone che valgono e che hanno sacrificato un'intera vita per quello in cui credevano e credono.
Non è ammissibile che per potersi sentire un minimo gratificati ci sia bisogno di evadere e quindi di IMMIGRARE fuori la nostra città e la nostra regione.
Ecco la motivazione per cui veniamo considerati senza patria, perchè girovaghiamo nomadi da una parte all'altra del mondo e del paese alla ricerca di un lavoro, e tutto questo non sconvolge minimamente il nostro sistema politico o chi per loro.
C'è bisogno di rimboccarsi le maniche, i tempi delle parole credono siano finiti da un pezzo, anche se qualcuno continua a farle inutilmente, ora è il caso seriamente di prendere una posizione e di augurarci che il 2011 riservi nuove opportunità e nuove sorprese per questa Crotone che è sempre più trascurata e sempre più tenuta male.
E come diceva una first lady del passato, Eleanor Roosevelt: "Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni" ecco perchè non dobbiamo mai arrenderci e smettere di sognare un futuro migliore per noi stessi.




alessia barresi.

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