domenica 20 ottobre 2013

La durata di un caffè.

-Aspettando che il mondo si fermi ai confini del mio squilibrio, stamane aspetto il caffè. Cerco il coraggio per tirare via le lenzuola, per addentrarmi in cucina e prepararmi la colazione. Senza giornale e senza comunicazione mi allontano dal mondo.-Non voglio sapere cosa succede intorno a me quando gli occhi ancora socchiusi non hanno smesso di sognare. Il mondo diventa una gabbia quando sei schiavo del sistema. Le pareti si fanno nere, scure, strette e non mi lasciano respirare. Imparo dal vento a camminare. Imparo a non sbagliare strada. Mi perdo e poi mi ritrovo ancora un po'. La strada verso l'essere è lontana o forse troppo vicina. -è ancora intoccabile. Vorrei che fosse l'angolo del paradiso dai cui mi affaccio ogni mattina e risplende anima mia lucente come le stelle la notte di natale. Vorrei il dono della festa nell'attimo passato e in quello impercettibile che sta arrivando. -camminare e ancora camminare per essere ciò che non ti fanno essere! Non esiste coraggio, non esiste miraggio; solo pelle e graffi, sale sulle ferite che sfreghiamo noi stessi per sentirci perseguitati.-Mi son detta : sarà sempre così? Questa vita sarà sempre una terribile giostra che mi causa la nausea? Usciró mai da questo maledetto Luna Park?!?! La risposta è sempre stata nel vento morto di un grembo ancora troppo piccolo per produrre frutto. -Dammi oh Dio le tue dritte per vivere serena! Dammi oh Onnipotente una giornata normale! -Che satira questa vita!
Oh Gesù perdona queste colpe immonde di superessere e lascia che il mondo possa incoronarmi come superstite della mia stessa anima. Lasciamo che scorra il tempo sotto il destino delle nostre dita e non sotto la catastrofe umana che ci attanaglia. -Oh Amore beato e immortale mi sono persa nel tuo profumo di uomo, nella tua pelle rovente, nella piega del tuo collo mentre dormi da cui, esce tutto il respiro. Amore, giovinezza di questa esistenza sradicata che con le tue spalle piene di solchi mi ci appoggio dentro come fossero la caverna della mia anima nascosta. Tra quelle spalle e il cielo c'era lo spazio minuto di una cosa chiamata Felicità.-Nulla si perdeva la dentro tra quelle spalle calde e accoglienti, in mezzo all'amore. -e in un'attimo il caffè fu pronto e la realtà tornó precipitosa sul fondo della tazzina nera come la vita, quella che la gente ti voleva fare vivere. Gente che non molla mai anche se sembra.  

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